L’ACCOGLIENZA IN FAMIGLIA DEI RIFUGIATI UCRAINI SI RACCONTA

Il 16 giugno pochi giorni prima della Giornata Mondiale del Rifugiato si è tenuto nel giardino di Salus Space a Bologna l’evento “L’accoglienza in famiglia dei rifugiati ucraini si racconta”, un momento di partecipazione nato nell’ambito del progetto di Accoglienza Diffusa di Protezione Civile a supporto della popolazione ucraina in fuga dagli eventi bellici in favore della popolazione ucraina promosso dalla Protezione Civile.

La serata aperta a tutti i cittadini è l’esito della collaborazione tra Cooperativa CIDAS; ente gestore dell’accoglienza in famiglia degli Ucraini a Bologna, e il collettivo Cantieri Meticci che nel corso della primavera ha condotto un laboratorio teatrale con il coinvolgimento di numerose famiglie ucraine accolte sul territorio.

Da questo percorso è nato lo spettacolo “L’angelo sul tetto” che ha visto la partecipazione di giovani rifugiati e bambini e bambine con le loro madri snodandosi lungo la suggestiva cornice dei vagoni ferroviari che incorniciano il parco.

Prima dello spettacolo, grazie alle letture degli attori è stato possibile dare voce ai racconti condivisi dalle famiglie coinvolte nel progetto di Accoglienza Diffusa, restituendo uno spaccato dei percorsi di vita e di accoglienza dal momento del loro arrivo in Italia. 

Condividiamo di seguito il pensiero che Nazar ha condiviso con tutti i presenti

Il mio primo anno in Italia

“L’8 marzo 2022, insieme ai miei due fratelli, ho fatto il mio arrivo in Italia. Questo Paese ricco di diversità mi ha spaventato e mi sono sentito spaesato. Senza conoscere la lingua, l’inizio è stato difficile. Tuttavia, ho avuto la fortuna di ricevere un’accoglienza calorosa e ospitale a casa dei miei nonni. Mia nonna è stata un punto di riferimento importante nella mia nuova vita e mi ha aiutato ad adattarmi a questa nuova realtà. Nonostante fossi ancora impegnato con gli studi universitari online, sono riuscito a completare il mio primo anno di università. Mentre i miei fratelli frequentavano la scuola, io ho studiato la lingua italiana con mio nonno. Circa un mese dopo il mio arrivo, mi sono iscritto a un corso di lingua italiana presso il CPIA. Ho anche iniziato a prendere lezioni per ottenere la patente di guida di categoria B, nel periodo intorno alla fine di aprile. A giugno, ho concluso il corso di lingua italiana e ho deciso di concedermi una piccola vacanza al mare.

Dopo il periodo di riposo, i miei hanno deciso di tornare in Ucraina e sono partiti. Durante questo periodo, ho ricevuto un aiuto finanziario dallo Stato italiano, una somma di 300 euro per 3 mesi. In questi mesi, mi sono dedicato a tutte le pratiche burocratiche necessarie, come richiedere il permesso di soggiorno, la carta d’identità, la tessera sanitaria e il sistema di identificazione digitale SPID. Questa esperienza mi ha insegnato ad affrontare con competenza la compilazione di qualsiasi tipo di modulo. Quando i miei compatrioti mi chiedevano aiuto, ero pronto ad aiutarli. A settembre, ho frequentato un altro corso di lingua italiana presso Formatemp, di livello A2. L’insegnante ha riconosciuto le mie capacità linguistiche e mi ha proposto di insegnare insieme a lui. Ho accettato con entusiasmo questa opportunità, poiché sono convinto che si impari meglio insegnando. A ottobre, ho terminato i miei studi e insieme ai miei nonni abbiamo visitato la Sicilia. A novembre, ho fatto una visita a un amico in Polonia, dove ho trascorso una settimana. Dopo un anno senza amici, è stata un’esperienza molto appagante. Nello stesso mese, l’insegnante mi ha contattato per propormi di insegnare italiano di livello B2 a dei medici ucraini tramite lezioni online. È stata un’esperienza meravigliosa che mi ha permesso di migliorare le mie conoscenze, in particolare riguardo al congiuntivo. A gennaio, sono entrato a far parte di un progetto di CIDAS. A febbraio, ho fatto un viaggio a Parigi, che è stato molto bello. Dopo il mio ritorno da Parigi, ho superato l’esame teorico per la patente di guida e ho ottenuto il “foglio rosa”. Durante tutto questo tempo, ho continuato ad insegnare italiano agli ucraini. A marzo, ho partecipato a un corso che avevo desiderato fare da tanto tempo: il BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) con l’uso del defibrillatore, organizzato dalla Croce Rossa Italiana. Il progetto mi ha aiutato a coprire le spese. Sempre a marzo, desideroso di studiare, lavorare e imparare nuove cose, ho trovato un corso online molto interessante organizzato da Formatemp, chiamato “Help Desk Informatico”. Nel frattempo, ho iniziato a fare teatro, un’attività proposta dal progetto. Continuo ancora a recitare e devo dire che mi piace molto. Sto anche facendo le guide e spero di sostenere l’esame pratico a breve.

Durante il periodo dell’anno in Italia, mi sono mancati molto i miei cari. Fortunatamente, ci siamo sentiti spesso. Tuttavia, ho sentito la mancanza dei miei amici in Ucraina, quali non ho sentito da molto tempo. Ho affrontato numerosi lavori di casa, poiché appena siamo arrivati, tutto sembrava rompersi. Sembra che abbia fatto il cameriere, l’edile, il muratore, il giardiniere, il cuoco, l’idraulico, l’elettricista, ecc.

È stato un anno ricco di emozioni che non riuscirei nemmeno a esprimere completamente in queste poche righe, altrimenti il testo sarebbe diventato un libro di mille pagine. Gli italiani che ho incontrato durante quest’anno sono sempre stati disponibili ad aiutarmi e molto gentili. La loro gentilezza mi ha fatto sentire ben accolto e ha reso la mia esperienza in Italia ancora più positiva. In conclusione, il mio primo anno in Italia è stato un’esperienza di sfide superate, scoperte e crescita personale. Grazie all’accoglienza calorosa dei miei nonni e alla determinazione nel superare le difficoltà, sono riuscito ad adattarmi e a integrarmi nella nuova realtà. Ho imparato la lingua italiana, ho completato gli studi, ho insegnato ad altri e ho sperimentato la generosità e la disponibilità degli italiani. Nonostante la nostalgia per la mia terra d’origine, sono grato per questa opportunità di vivere in Italia e non vedo l’ora di affrontare nuove sfide e continuare a crescere.

Quel testo è composto di eventi importanti e se avessi dovuto raccontare tutto ciò che ho fatto quest’anno sarebbe uscito un altro libro di mille pagine.

Grazie per l’attenzione.”