IL LUNGO VIAGGIO DI CIP E TIGRE è un albo illustrato per bambini dai 5 anni, che narra di un viaggio difficile e di un incontro tra la gattina norvegese Cip e una tigre solitaria, completamente fuori posto tra le fredde montagne innevate. Decidono di mettersi in cammino insieme, però la strada è piena di ostacoli: fame, muri, fili spinati e frontiere invalicabili sorvegliate da soldati armati. Durante la loro avventura si imbattono in altri viaggiatori, che condividono la loro sorte di profughi migranti. Chissà quale sarà il loro destino e se le strade percorse li porteranno verso una meta sicura e accogliente…
IL LUNGO VIAGGIO DI CIP E TIGRE è nato dall’incontro tra Carthusia Edizioni, casa editrice da sempre impegnata nell’affrontare tematiche di impatto sociale, Fabrizio Tonello, professore di Scienza Politica all’Università di Padova e tra i fondatori dell’associazione Famiglie Accoglienti, e Aurélia Higuet, autrice e illustratrice belga impegnata in prima persona sui temi qui affrontati. Il libro tratta il fenomeno delle migrazioni e si ispira alle vicende della cosiddetta “rotta balcanica”, percorsa da migliaia di profughi che cercano di arrivare in Europa.
“Questo libro è dedicato agli uomini, alle donne e ai bambini che fuggono da guerre, carestie, e violenza in Medio Oriente cercando di arrivare in Europa” racconta l’autore del breve e suggestivo testo Fabrizio Tonello che, attraverso l’Associazione delle Famiglie Accoglienti, si impegna per contrastare le disumane politiche italiane ed europee verso i migranti e tutelare i loro diritti. “Queste persone attraversano la Grecia e si avventurano nei Balcani per raggiungere l’Italia, la Francia o la Germania. Sul loro cammino trovano neve, fili spinati e guardie di frontiera. E, qualche volta, anche persone generose che li aiutano.”
Proprio una di queste è l’illustratrice Aurélia Higuet, che ha vissuto due anni a Bologna dove ha lavorato come volontaria presso la compagnia teatrale Cantieri Meticci: “Il tema delle migrazioni è particolarmente importante per me. La storia si ispira a diversi racconti di migranti lungo la rotta balcanica e il mio lavoro si basa sia sull’osservazione che sull’immaginazione.”