Il 10 maggio si è tenuto l’ultimo incontro rivolto ai cittadini candidati all’accoglienza in famiglia con Vesta nel territorio della città metropolitana di Bologna.
I momenti di approfondimento sono stati in tutto 6 nell’arco di due mesi, nell’ambito dei percorsi formativi per partecipare alle attività di prossimità solidale.
L’obiettivo del percorso formativo è stato quello di fornire le nozioni principali di natura tecnico-legale, conoscere la rete dei servizi sociali e socio-sanitari di Bologna e provincia, e approfondire motivazioni e aspettative della propria scelta di partecipare alle attività rivolte a minori stranieri non accompagnati (msna) e a giovani adulti titolari di protezione internazionale e umanitaria: l’affidamento, l’affiancamento familiare e l’accoglienza in famiglia Vesta.
La formazione è stata condotta da responsabili e operatori del Comune di Bologna, di ASP Città di Bologna, dell’Azienda USL di Bologna, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR-UNHCR), così come da referenti ed esperti del Progetto Vesta di Cooperativa sociale Camelot e degli altri gestori SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) del territorio bolognese.
Ieri alle famiglie presenti è stata proposta la testimonianza di Silvia Doffo, una delle prime famiglie accoglienti ad intraprendere, nel 2016, l’esperienza di ospitalità in casa di Sadiq, che oggi, dopo aver positivamente concluso il percorso ha trovato una soluzione abitativa autonoma ed un impiego stabile nel campo della ristorazione.
Trattandosi dell’ultimo momento di scambio, lo Staff di Vesta si è reso disponibile per rispondere alle domande dei partecipanti e fornire chiarimenti sul percorso di accoglienza.
Da ora lo staff di Vesta sarà al lavoro per definire gli abbinamenti tra i giovani rifugiati neomaggiorenni e coloro che decideranno di proseguire.