Oggi si conclude la formazione per le 16 famiglie che a fine settembre hanno iniziato il percorso propedeutico all’accoglienza in famiglia.
Gli operatori sociali, la psicologa e l’assistente legale di Camelot assieme alle famiglie di Vesta attualmente in accoglienza, ai referenti del Comune di Bologna e dello Sportello Protezione Internazionale di ASP Città di Bologna e agli altri enti gestori dei progetti SPRAR per minori stranieri non accompagnati del territorio bolognese, hanno potuto approfondire i temi legati all’accoglienza dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria, per prepararsi in modo consapevole ad ospitare in casa di un giovane rifugiato.
Gli incontri hanno visto la parteciazione di nuclei familiari allargati anche a figli e nonni, segnale positivo di una scelta condivisa.
I nuovi candidati di Vesta sono coppie, famiglie con figli minori o fuori casa, ma anche single. Provengono prevalentemente da Bologna, ma anche Zola Predosa, Valsamoggia, Molinella, Imola, Malalbergo, Budrio, Pianoro, Marzabotto e Castenaso. Fra loro ci sono dipendenti pubblici, ricercatori, pensionati, professionisti, casalinghe e impiegati, con un’età che va dai 30 ai 70 anni.
Intanto proseguono le prime accoglienze partite poco più di un mese fa. Un’importante testimonianza di come sta andando è stata raccolta dai microfoni di Radio Città del Capo. Ne hanno parlato in diretta radiofonica: Federico Tsucalas, responsabile del progetto Vesta e vicepresidente della cooperativa Camelot, Giovanni e Alhagie, che stanno vivendo l’esperienza di accoglienza in famiglia. Qui il link.